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Si è concluso con successo il convegno "Go on, blame the network!" , tenutosi il 10 luglio 2024 presso l’Auditorium del Complesso di San Giovanni a Teduccio. L'ampia partecipazione di pubblico, sia in presenza sia su YouTube, ha consentito il raggiungimento degli obiettivi che il CSI si era prefissato.
Nel corso dell’evento è stata presentata la nuova infrastruttura, realizzata nell’ottica dell’incremento delle prestazioni e del miglioramento delle caratteristiche di sicurezza e di resilienza, e tanto altro ancora …
Le attività sono iniziate con i saluti istituzionali del prof. Carlo Sansone, Presidente del CSI, collegato dalla Francia per impegni accademici. Il prof. Sansone ha portato anche i saluti del Magnifico Rettore, impegnato in una cerimonia ufficiale.
Il Presidente presenta il programma della giornata e dichiara: "Giornata sicuramente importante perché vuole mettere in evidenza, da un lato, gli sforzi e le attività che hanno fatto l'Ateneo e lo stesso CSI per migliorare l'infrastruttura, dall'altro per porre l'accento su alcune questioni che alle volte vengono un po' sottovalutate. Non a caso, il titolo della giornata odierna vuol dire che dare la colpa alla rete è una cosa facile quando quando le cose non vanno bene."
A seguire, l’ing. Carmine Piccolo, Direttore Tecnico dell'Area Rete Metropolitana e Servizi Innovativi di Rete, ha presentato l'infrastruttura di rete di Ateneo, raccontando da dove si è partiti e come si è evoluta tecnologicamente l'infrastruttura in termini di affidabilità, sicurezza e performance. Particolare interesse ha suscitato la presentazione dei dati di utilizzo della rete, poco noti alla platea, decisamente impressionanti in termini quantitativi: 2500 apparati Wired, 90.000 punti rete, 2100 Access Point, 9500 telefoni VoIP che forniscono servizi a oltre 25.000 utenti quotidiani per un traffico di 1,8 milioni di sessioni per secondo verso internet.
Il prof. Simon Pietro Romano, Ordinario di Reti e membro del Comitato Direttivo del CSI, ha illustrato la proposta del nuovo regolamento per l’accesso e l’utilizzazione della rete informatica e telematica, con esempi concreti e pochi tecnicismi, catturando l'attenzione della platea su tutti gli aspetti che coinvolgono le attività quotidiane dell'intera comunità federiciana: “Voi siete la comunità alla quale è rivolto questo regolamento quindi, se avete dubbi, curiosità o proposte, oggi è il momento giusto per tirarle fuori. Lo scopo del regolamento è capire chi può accedere alla rete, come accedere alla rete e cosa si possa fare dal lato di chi la rete la gestisce!” Inoltre, ha rimarcato l’importanza di individuare formalmente i referenti informatici di struttura, con compiti e responsabilità ben delineati.
Al termine dell’intervento, ampio spazio è stato dato al confronto e al dialogo con il pubblico, particolarmente coinvolto nel porre domande, suggerire interventi ed azioni e raccontare esperienze concrete. Significativo l’intervento di un partecipante che, cogliendo lo spirito del titolo del convegno, ha riportato l’attitudine di una parte del personale che, inconsapevolmente, addebita qualunque malfunzionamento dei servizi informatici alla lentezza della rete.
La seconda parte ha visto sul palco i due partner tecnologici, Huawei e Fortinet, il cui contributo è stato fondamentale per la realizzazione della nuova infrastruttura e della relativa messa in sicurezza.
In modo semplice e comprensibile anche ai non addetti ai lavori, il dott. Giacomo Petrarca di Huawei ha illustrato la tecnologia DWDM per la trasmissione dei dati, grazie alla quale si è passati da 10 a 100 GB a beneficio di servizi più veloci ed efficienti, evidenziato che la nuova infrastruttura di rete dell’Ateneo Federico II è il campus DWDM più grande d’Europa.
L’ing. Antonio Scarfò di Fortinet ha parlato della sicurezza di infrastrutture complesse e delle normative europee sulla cybersecurity, sottolineando l’importanza cruciale del concetto di segregazione: “E' possibile confinare il traffico di rete in ambienti isolati e far parlare questi ambienti tra di loro solo quando è strettamente necessario, un po' come le porte tagliafuoco o le paratie di una nave, con compartimenti che vengono messi in comunicazione unicamente quando serve”.
Gli interventi sono stati efficacemente moderati dalla dott.ssa Stefania Grasso, Responsabile della comunicazione del CSI, indirizzando, di volta in volta, le domande ai relatori in base agli specifici ambiti di competenza.
La giornata così tanto “partecipata” è stata realizzata grazie ad un ottimo lavoro di squadra e rappresenta uno spunto di riflessione utile per l'Ateneo e per lo stesso CSI; sono stati, infatti, raccolte richieste e proposte emerse nel corso del dibattito, quali, ad esempio, la formazione dei referenti informatici di struttura ma anche quella degli studenti e del personale in termini di sicurezza informatica, la questione dell’antivirus, la diffusione periodica delle statistiche sul numero e tipologie di attacchi informatici e il rilascio di un database di classi di IP assegnati ai dipartimenti.
Eventi divulgativi simili sono in programma tra le attività del CSI.